07 Febbraio 2016
Tratto da Orizzonte Scuola
“Sulla scuola abbiamo fatto qualche pasticcio” esordisce così oggi il Premier Renzi alla scuola di formazione politica del PD, parlando della scuola (e dunque della riforma La Buona Scuola).
Ma al momento al centro dell’intereresse c’è il concorso a cattedra, il cui bando dovrà essere pubblicato nelle prossime settimane.
“In settimana -afferma – c’è una cosa che dobbiamo fare: dobbiamo scegliere con il ministro Giannini il modello di concorso per la scuola e c’è una questione in ballo, che è se mettere o meno una o due domande in inglese”.
“Sembra una piccola cosa ma andarla a cambiare, potrebbe portare un prof di matematica a essere bocciato pur essendo molto in gamba. Non è un tema semplice, se lo aprissimo qui credo che saremmo divisi a metà. La politica è anche cambiare e fare scelte. Si può anche sbagliare, quello che non è possibile fare è rimandare le scelte, andare avanti con lo stesso schema”, ha aggiunto il presidente del Consiglio.
Renzi ammette quindi – come aveva anticipato l’On. Coscia, in contraddizione alla sicurezza dimostrata dal Ministro Giannini e dal sottosegretario Faraone sull’argomento – che ci si sta ponendo il problema, anche se la soluzione non sarà semplice.
In ogni caso, sembra non essere messo in dubbio la richiesta della conoscenza a livello B2, ma solo il numero dei quesiti all’interno della prova scritta e quindi del peso che essi dovranno avere per decretarne il superamento. D’altronde la normativa potrebbe anche non essere dalla parte del Ministero in un possibile contenzioso, dal momento che con specifica nota il Miur stesso ha dispensato dal conseguimento del livello B2 nei corsi di abilitazione, tranne poi richiederlo per il superamento del concorso.
Attenzione: in ogni caso quando Renzi parla di “inglese” lo fa in riferimento ai quesiti di lingua. L’inglese infatti rimane obbligatorio solo per la primaria, mentre per gli altri ordini di scuola si potrà scegliere tra inglese, francese, tedesco, spagnolo.