CONFERENZA STATO REGIONI/ Incontro ministero-sindacati
La scheda Uil Scuola
Qualche buona intenzione ma ancora troppe incertezze e vincoli finanziari che contrastano con l’esigenza di qualità
La scheda Uil Scuola
Numero di istituzioni scolastiche non superiore a quanto previsto dall’art. 52 della legge 35/2012 a cui si aggiunge
Centri territoriali per adulti: 55
Il dato di riferimento per il triennio 2013_14, 2014-15, 2015-16
è dato dividendo 900 per il numero degli alunni iscritti, con un parametro che si riferisce alla densità per Kmq.
Per le scuole in lingua slovena si confermano le istituzioni scolastiche dell’anno 2012-13
Nell’ambito del contingente assegnato, le Regioni decidono il numero di alunni per istituzione scolastica
Le Regioni approvano il loro piano e le Direzioni regionali adeguano l’organico
Stato e Regioni concordano sulla necessità di un organico triennale del personale docente e Ata
L’anno 2013/2014 è di transizione.
Il 29 gennaio il MIUR ha convocato i sindacati scuola per l’informativa sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Per la Uil Scuola erano presenti Rosa Cirillo e Antonello Lacchei. L’informativa ha evidenziato realtà diverse da regione a regione: alcune ancora non hanno completato il dimensionamento secondo le nuove regole, altre invece sono state particolarmente virtuose.
Nella conferenza Stato Regioni ed Enti locali si discute che, al fine di assicurare stabilità del servizio scolastico, bisognerà prevedere un biennio di transizione che permetta alle regioni che hanno ancora da completare il dimensionamento,di recuperare questa differenza, e solo allora sarà possibile la messa a regime delle indicazioni dettate dalla norma.
La Uil Scuola lamenta che a tutt’oggi non vi sono certezze per gli organici sia dei dirigenti scolastici che dei direttori dei servizi generali e amministrativi, paventando così un altro anno scolastico caratterizzato dagli stessi disagi dell’anno scolastico in corso. Intanto a giorni saranno approvate le delibere regionali che, si spera, avranno il compito di schiarire gli orizzonti.
“Qualche buona intenzione ma ancora troppe incertezze e vincoli finanziari che contrastano con l’esigenza di qualità. La scelta che serve è politica: prevedere un sistema stabile e adeguato ai bisogni di funzionamento e alla qualità dell’offerta formativa”