EMENDAMENTI PER I DOCENTI DI RELIGIONE NESSUN EFFETTO A SORPRESA…

Presentati oggi due emendamenti al Decreto Milleproroghe praticamente identici che riguardano il concorso degli insegnanti di religione cattolica: il 5021 di Bucalo, Frassinetti, Mollicone, Albano, Prisco, Tracassini, Mortaruli, Lucaselli e Rampelli e il 5022 a firma di Frassinetti, Bucalo, Mollicone, Albano, Prisco, Tracassini.

Come noto, la Uil Scuola si è recentemente dissociata dalle iniziative sindacali  che sostengono il  concorso riservato solo per il 50% dei posti messi a bando, auspicando invece che ai precari con più di 36 mesi di servizio venga riservato uno straordinario per il numero totale dei posti.

“Sorprende apprendere – spiega Favilla- che qualcuno possa leggere questi emendamenti quali effetto della sentenza della Corte di Giustizia Europea. Tale sentenza riconosce il pieno diritto ad un contratto a tempo indeterminato per i precari di lungo corso, come coniugare, dunque, tali indicazioni con un concorso, che con la rischiosa quota del restante 50% destinata a un contestuale concorso ordinario aperto a tutti, rischia di vedere posti di ruolo assegnati ad altri docenti anziché a chi ne ha maturato un diritto riconosciuto dalla CGUE?”

Il vero effetto atteso come conseguenza della sentenza della Corte di Giustizia Europea non sembra essere compatibile con l’inserimento di questi due emendamenti nel decreto milleproroghe, essi, di fatto, andrebbero forse a soddisfare un sesto degli aventi diritto e rischierebbero di collocare in una situazione rischiosa alcuni insegnanti di religione di lunga esperienza, soprattutto in alcune regioni.

“Perché se questi sono gli effetti evidenti di tale mossa ci si accontenta ancora una volta delle briciole? – Si interroga il Segretario Nazionale di Dipartimento IRC della Uil Scuola – Qualcuno parla persino di istituzione di graduatorie per soli titoli e servizi, forse hanno letto male il testo degli emendamenti proposti dei quali conosciamo la natura e l’origine.”

L’analisi di Favilla prosegue osservando che questi emendamenti a firma di una sola parte politica lasciano molti interrogativi. “Come UIL scuola IRC – conclude – ci siamo posti già delle domande lo scorso 18 gennaio e ribadiamo, ora, che questi emendamenti, che ricalcano quelli proposti in occasione della legge di bilancio, così come sono non risolveranno il destino degli altri 10000 docenti”.

Sarebbe stato opportuno un atto di coraggio e osare di più. Questi emendamenti per la Uil Scuola appaiono come la  conferma di una politica al ribasso non più accettabile.

 

La Segreteria Uil Scuola Brescia / Uil Scuola IRC Brescia