17/11/2017
Graduatorie ATA, parere Ragioneria Territoriale dello Stato su art. 59 getta nel caos le scuole. Turi: diritti acquisiti rischiano di essere sospesi da valutazioni fatte con la calcolatrice.
Urgente un incontro che faccia chiarezza e garantisca le prerogative contrattuali delle persone
La Ragioneria dello Stato con una nota caratterizzata da formalismo burocratico, rischia di mettere nel caos le scuole. Il parere espresso oggi – infatti – interviene sulla governance degli istituti sostenendo che la linea seguita dal Miur per i contratti a tempo determinato del personale Ata – a cui può accedere anche il personale di ruolo, sulla base dell’articolo 59 del contratto scuola – non sarebbe percorribile.
Una contraddizione evidente tra ministeri che decidono, senza parlarsi, sui diritti delle persone.
Decidere che un articolo del contratto nazionale vada applicato o meno non può essere valutato solo in termini finanziari.
Per dare un senso a quanto chiediamo con urgenza di risolvere, segnaliamo una delle tante mail che sono giunte alla nostra segreteria:
…sono un collaboratore scolastico del Ministero della Pubblica Istruzione e mi rivolgo a Voi tutti per capire perché il mio ministero mi autorizza ad accettare un contratto di Assistente Amministrativo su incarico annuale ma fino a quando non arriverà la graduatoria definitiva.
Il punto è che le graduatorie non saranno utili per questo anno scolastico.
Quindi tutto rischia di rimanere sospeso. In altre parole perché per un ritardo della macchina amministrativa del ministero, finiamo noi per essere penalizzati? Mi sembra assurdo che due Ministeri non collaborino e non possano trovare una soluzione giusta che non sia a discapito di tutti quei lavoratori che hanno dato la loro disponibilità, che magari hanno lasciato casa e si sono trasferiti. E’ vero che l’art. 59 non permette di accettare supplenze brevi fino agli avente diritto ma qui si tratta di incarichi su contratti annuali. (mail firmata)
Un tale presa di posizione della Ragioneria non appare giustificabile – fa osservare il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi – se messa in relazione con l’altissimo numero delle di domande (oltre due milioni) presentate dal personale. Per evaderle tutte ci vorranno diversi mesi, tempo durante il quale non può essere ammessa nessuna cancellazione dei diritti contrattuali.
La natura del posto è annuale cambia solo la graduatoria, che ora non c’è. E non ci sarà a breve e non potrà dare effetti per l’anno in corso.
Ora il Miur dovrà decidere se aderire o meno al parere della Ragioneria e mettere nel caos le scuole che dovranno licenziare ed assumere personale come se ciò non avesse dei costi.
Costi sociali che la Ragioneria non valuta nella sua visone meramente finanziaria.
E’ l’ennesima riprova che occorre sostituire la procedura amministrativa con la contrattazione che utilizza il diritto civile, quello dei cittadini.
Un contratto a burocrazia zero è ciò che ci vuole, e che rivendicheremo sia nel negoziato per il del rinnovo contrattuale che nel confronto con il ministero che – conclude Turi – va convocato con la massima urgenza.