Inaccettabile accantonare posti per una procedura concorsuale non ancora avviata. Su 63.685 posti vacanti ne sono stati autorizzati 45.124. 18.561 saranno destinati al prossimo concorso PNRR. Esprimiamo la nostra netta contrarietà a questo modo di procedere, sottolinea il Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.
Il non aver autorizzato tutti i posti disponibili, in attesa di una futura procedura concorsuale, in ragione del PNRR, determinerà, in molte regioni, la mancata assunzione in ruolo dei docenti inseriti nelle graduatorie dei concorsi ordinari. Ricordiamo che da queste graduatorie è possibile procedere all’immissione in ruolo. Ciò si verificherà anche per le assunzioni dalle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) di I fascia sostegno soprattutto nella procedura a chiamata nazionale (mini call veloce). Ciò determinerà una notevole riduzione delle assunzioni rispetto a quelle che potevano essere autorizzate.
In pratica – aggiunge il Segretario – aumentano i canali di assunzione e diminuiscono i posti, che vengono accantonati per una futura procedura concorsuale non ancora avviata. Ai 250 mila precari – molti dei quali collocati a pieno titolo in graduatorie già vigenti e che la stessa politica ha reso ad esaurimento – ad esempio gli idonei del concorso ordinario del 2020, va data una risposta immediata in termini di assunzione. E invece di puntare alla stabilizzazione di tutto il personale precario che rappresenterebbe un volano di crescita per l’intera economia del Paese e a una scuola con il personale in servizio già dal prossimo primo settembre, garante della continuità didattica degli alunni, si preferisce accantonare posti sui quali si dovrà necessariamente assumere un supplente per procedure concorsuali ancora da espletare.
Tutto ciò è un controsenso soprattutto perché gli attuali concorsi non sono ancora terminati, conclude D’Aprile.