INCONTRI AL MIUR: AMBITI TERRITORIALI e MOBILITA’

Scelta ideologica irrealizzabile, manca un piano di fattibilità

INCONTRI AL MIUR: AMBITI TERRITORIALI

Nel corso dell’incontro al Miur, il Direttore Generale del Personale scolastico, Dott.ssa Novelli, ha fornito alle organizzazioni sindacali una informativa sulle linee guida per la costituzione degli ambiti territoriali e ha presentato le prime proposte per iniziare il confronto sul contratto della mobilità.

Ambiti territoriali 
Gli ambiti previsti complessivamente saranno circa 378.
La dimensione media degli ambiti territoriali dovrà contenere un massimo di 40.000 alunni che potranno salire a 60.000 nelle città metropolitane. Il limite minimo di alunni è di 22.000. Quatto province (Gorizia, Verbano-Cusio-Ossola, Isernia e Oristano) che sono sotto la soglia dei 22.000 potranno costituire gli ambiti sub provinciali in deroga a tale limite. Negli ambiti che verranno costituiti le singole autonomie scolastiche, accederanno per le procedure di competenza, avendo a riferimento la propria identità giuridica ( la scuola con più Plessi), avrà a riferimento un unico ambito territoriale.

Mobilità
In premessa i rappresentanti del Miur hanno comunicato che il CCNI sulla mobilità continuerà ad aver cadenza annuale.
Nello specifico hanno illustrato, a grandi linee, una loro proposta che prevede la mobilità in tre fasi: 1
) assegnazione della sede definitiva, in ambito provinciale, al tutto il personale docente nominato in ruolo nelle fasi 0 e A;
2) mobilità a domanda, in deroga al blocco triennale, per il personale già di ruolo nell’anno scolastico 2014/15, su tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale;
3) mobilità straordinaria su tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale per il personale nominato in ruolo nella fase B e C dalle GAE.
Il Miur è orientato a modificare le attuali aliquote, oggi 50% e 50%, destinate alla mobilità professionale e territoriale attribuendo il 30% a quella professionale e 70% all’altra. L’unica nota positiva rappresentata dall’amministrazione riguarda la trasformazione della DOS degli insegnanti di sostegno del secondo grado in titolarità di sede. Un altro paradosso della legge: il buon senso porta i docenti DOS, che erano in un ambito Territoriale provinciale ad essere assegnati alla titolarità delle scuole e i docenti delle scuole che chiedono il trasferimento sono assegnati agli ambiti.
La Uil scuola ha ribadito la netta contrarietà alla costituzione degli ambiti territoriali, sbagliati concettualmente e irrealizzabili, frutto di scelte ideologiche che non coincidono con la realtà, da utilizzare come indistinto contenitore di professionalità dal quale i dirigenti dovranno “pescare” i docenti per gli incarichi triennali.
Questo sistema di dubbia costituzionalità, si basa sull’assunto sbagliato di qualcuno che sceglie e qualcuno che viene scelto.
Ciò, indebolisce la libertà d’insegnamento e mina il pluralismo professionale.
Anche l’applicazione pratica delle norme appare difficile nell’immediato dal momento che il piano straordinario di mobilità tarda a prendere forma, per il colpevole ritardo dell’amministrazione ad aprire il confronto con i sindacati.
Un sistema che sconvolgendo tutta l’impalcatura istituzionale esistente, rischia di destrutturare azioni e procedure collaudate, molto più affidabili, rispetto a ciò che la legge 107, senza una precisa analisi di fattibilità, vuole realizzare.
Sarebbe saggio, procedere con cautela, anche pensando ad una fase sperimentale per cui si definiscano due organici, uno per corrispondere all’offerta formativa di base, su tutti i posti disponibili e vacanti, l’altro per potenziare l’offerta formativa.
Per la Uil deve essere chiaro che, comunque si costituisca l’organico, il piano straordinario di mobilità deve consentire a tutto il personale già di ruolo e al personale di nuova nomina di poter scegliere oltre che una nuova provincia anche una nuova scuola di titolarità, su tutti i posti disponibili e vacanti.
Per la UIL scuola hanno partecipato Proietti e Lacchei.