SOSTEGNO, UIL: APRIRE LA POSSIBILITA’ AI DOCENTI DI SPECIALIZZARSI E UTILIZZARE DOCENTI SPECIALIZZATI QUANDO DISPONIBILI

SOSTEGNO, UIL: APRIRE LA POSSIBILITA’ AI DOCENTI DI SPECIALIZZARSI E UTILIZZARE DOCENTI SPECIALIZZATI QUANDO DISPONIBILI

Garantire un docente specializzato agli alunni con disabilità: è già previsto ma la legge non trova applicazione.

È l’Istat a certificarlo: sei alunni con disabilità su dieci hanno cambiato insegnante per il sostegno da un anno all’altro. Il 9% ha cambiato insegnante per il sostegno nel corso dell’anno scolastico.
Al 59% degli alunni con disabilità – ha riconosciuto il ministro Valditara – non viene garantita una continuità didattica. Percentuale che sale al 62 % nella secondaria di primo grado e arriva al 75% nelle scuole dell’infanzia.

Stabilità del lavoro e scelta dell’inclusione sono due diritti del sistema scolastico italiano che conducono ad un paradosso – denuncia la Uil Scuola – migliaia di alunni con disabilità non hanno insegnanti specializzati; quelli specializzati non hanno un posto.

Utilizzare docenti specializzati quando disponibili: è la soluzione già inserita in una norma di legge (la Legge Quadro 104/92, art.14, comma 6) in vigore ma disattesa.

Per la Uil Scuola come già indicato piu’ volte dal Segretario Giuseppe D’aprile, è necessario:

“Modificare strutturalmente, una volta per tutte, il sistema di reclutamento garantendo stabilità non solo al personale interessato ma anche alla continuità didattica. Un obiettivo che si può raggiungere se si prende atto che il sistema di reclutamento attuato finora è stato fallimentare. Sono indispensabili due interventi politici. Il primo riguarda l’accesso al sistema delle specializzazioni sul sostegno: va eliminato il numero chiuso delle università per l’accesso a tali corsi. Solo così si può dare una risposta concreta ad una esigenza sempre più evidente, limitando, il più possibile, che l’alunno con disabilità sia assegnato ad un docente senza titolo o che lo stesso docente si rechi all’estero per conseguirlo cadendo nella morsa della speculazione. Il secondo intervento riguarda la trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto che permetterebbe non solo di assumere il personale precario su tutti i posti vacanti oggi disponibili ma soprattutto eviterebbe un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la continuità didattica agli alunni. “

Ad oggi ferme restanti i necessari e suindicati interventi, nel concreto:

Per garantire il più possibile che gli alunni con disabilità abbiano un docente specializzato, gli Uffici scolastici provinciali – questa la proposta della Uil Scuola Rua che riprende il dettato della norma – una volta esaurita la prima fascia della propria provincia, devono adottare soluzioni efficaci per assumere insegnanti specializzati da altre province, prima di passare a nominare da seconda fascia o da graduatorie incrociate.

Un percorso praticabile attraverso:
• L’adozione della mini-call veloce per assegnare in modo obiettivo e trasparente gli incarichi a tempo determinato per i posti residuali di sostegno. Soluzione già praticata per i contratti a tempo determinato finalizzati al ruolo.
• La creazione di graduatorie nazionali per gli insegnanti di sostegno, con la possibilità di indicare preferenze su base nazionale.
• Concedere agli insegnanti specializzati su uno specifico grado di scuola di produrre domanda su posti di sostegno in altri gradi di scuola qualora siano esauriti i docenti specializzati.

Un sistema che consentirebbe di ridurre le attuali distanze tra reali necessità delle scuole e presenza di personale specializzato, e di riequilibrare l’alta l’offerta di corsi delle università e le reali esigenze dei territori.
Pochi esempi: in Lombardia mancano 9.250 posti di sostegno a fronte di 1.170 posti offerti dalle università. Situazione simile in Piemonte – con il 12% di posti vuoti e poco meno del 2% di posti offerti dalle università piemontesi.
Così in tutto il Nord. Capovolta la situazione al Sud: ad esempio, in Sicilia, i posti sul sostegno sono meno di 700, a fronte di 5mila corsi attivati dagli atenei dell’isola. Nel Lazio, i corsi offerti sono 7 mila, 2 mila i posti.

Il testo della legge dispone: «L’utilizzazione in posti di sostegno di docenti privi dei prescritti titoli di specializzazione è consentita unicamente qualora manchino docenti di ruolo o non di ruolo specializzati».

Nel link la lettera inviate al Capo di Gabinetto e al Capo Dipartimento del MIM.

 GPS E POSTI DI SOSTEGNO – LA NOSTRA PROPOSTA